Mese: Maggio 2013
Ortodossi o eterodossi?
Ogni Chiesa è ortodossa per se stessa ed erronea o eretica per gli altri: ogni Chiesa crede che sia vero tutto ciò che essa crede, e condanna come errore ciò che è difforme da quello che crede.
John Locke, Lettera sulla tolleranza
Genova, tesori nascosti #4: il santuario dell’Acquasanta
Oggi ho deciso, dopo moltissimi anni, di tornare a visitare il santuario dell’Acquasanta, luogo di culto di antichissima origine situato alle spalle di Voltri, sulle sponde del torrente Leira. Sul santuario è stato già fatto un ottimo sito internet dove ci sono moltissime informazioni anche a proposito delle sue origini; dalla lettura del sito si apprende che il santuario sembra essere sorto, come spesso accade, al posto di un antico tempio pagano dedicato ad una ninfa, Eja.
Rimango sempre molto affascinato dalle origini così remote di molti santuari cristiani….sono convinto che certi luoghi abbiano “in sè” una loro sacralità che gli uomini hanno da sempre percepito, costruendovi sopra, volta per volta, templi di diversa natura in linea col mutare dei tempi.
Purtroppo la facciata del santuario è attualmente in ristrutturazione e non ho potuto praticamente vederla; l’interno non mi ha colpito più di tanto…in linea con molti santuari barocchi liguri. A mio avviso la parte più bella del santuario è la cappella sul torrente, la Cappella dell’Apparizione, sorta sul luogo in cui venne ritrovata un’immagine in legno della Vergine ; al di sotto della cappella fuoriesce un’acqua sulfurea dagli effetti, si dice, taumaturgici.
Mi hanno molto colpito le scritte lasciate dai fedeli sui muri esterni della cappella, scritte che chiedono favori alla Madonna, aiuti nelle relazioni amorose, cure per la paura della vita….
Davanti alla Cappella si trova la Scala Santa, composta da 33 gradini, riprodurrebbe la scala percorsa da Gesù dopo la flagellazione; recitando alcune preghiere su ogni gradino si dovrebbe avere l’indulgenza dai peccati. Al termine della scalinata, in linea con il tema di fondo, si trova la statua dell'”Ecce Homo”Ridiscendendo verso Genova mi sono fermato su di un vecchio ponte a schiena d’asino su cui sorge una vecchissima edicola votiva…un tempo percorrere queste strade a dorso di mulo o a piedi doveva conferire ancora più forza alla visita del santuario…interessantissimi alcuni particolari come una targa indicante la “Città di Genova” e una cassetta per l’elemosina davvero difficile da forzare!!!
Emilio Lussu e la Grande Guerra
La Grande Guerra è passata alla storia per essere stata la prima vera “guerra di posizione” dell’età contemporanea. Tutti i libri di testo rimarcano, con maggiore o minore efficacia, le caratteristiche di questa nuova tipologia di conflitto, spesso contrapponendolo alle più tipiche “guerre di movimento”. Per quanto possano essere ben fatti, però, i libri di testo non riusciranno mai a rendere “vivo” il racconto storico…per questo bisogna usare le fonti, le sole in grado di riportare l’uomo indietro nel tempo. Per raccontare gli orrori della guerra di trincea, ho sempre privilegiato alcuni brani tratti dalle lettere inviate dal fronte ma dopo aver letto “Un anno sull’Altipiano“, di Emilio Lussu, credo di aver trovato una nuova miniera di informazioni per poter descrivere, nella fattispecie, quanto avvenuto sull’altipiano di Asiago.
Emilio Lussu, personalità illustre nella storia italiana, combattente durante la Grande Guerra, antifascista convinto negli anni della dittatura di Mussolini, membro della Costituente e, infine, senatore della Repubblica, è riuscito a fornire, nel suo libro ,un lucidissimo spaccato della vita sul fronte italiano, quel duro fronte costituitosi contro l’Impero Austro Ungarico che ha portato alla morte di innumerevoli esistenze umane.
Il libro si legge tutto di un fiato, tanto è il livello di coinvolgimento emotivo che la scrittura di Lussu riesce a provocare. Il grande merito dell’opera è, a mio avviso, quello di mettere in luce la chiara incompetenza dei vertici militari alla guida dell’esercito italiano, Cadorna in primis. Lussu descrive, una dopo l’altra, assurde e grottesche “operazioni” volte alla conquista dei fronti nemici le quali, in sostanza, si risolvevano sempre in una carneficina per gli stessi assalitori. E tra un’operazione e un’altra, la tragica vita nelle trincee, fatta di attese, di vita nello sporco, di vita tra feriti, amputati….sempre storditi dal cognac….scrive Lussu: “anche io sentivo delle ondate di follia avvicinarsi e sparire. A tratti, sentivo il cervello sciaguattare nella scatola cranica, come l’acqua agitata in una bottiglia“.
Le pagine fanno comprendere sempre di più come la guerra sia assurda e come le decisioni dei comandanti siano spesso dettate da cieca ottusità: “I comandanti non si sbagliano mai e non commettono errori. Comandare significa il diritto che ha il superiore gerarchico di dare un ordine. Non vi sono ordini buoni e ordini cattivi, ordini giusti e ordini ingiusti. L’ordine è sempre lo stesso. E’ il diritto assoluto all’altrui ubbidienza”.
Credo che tutti dovrebbero leggere un libro di tale caratura…soprattutto quei tanti ragazzi attratti dalla vita militare e che credono che un soldato possa essere veramente libero…..