victor hugo

Il potere delle citazioni

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fumettoUltimamente i social network sono diventati il regno incontrastato delle citazioni! Basta aprire l’home page di Facebook per vedere che qualche contatto ha pubblicato un post con una frase di qualche personaggio famoso la cui veridicità è spesso assolutamente dubbia! Credo che molti ragazzini con poche conoscenze storiche possano davvero essere fuorviati ed attribuire falsi pensieri a personaggi storici.

Questo è un problema molto serio, le citazioni sono utili, spesso affascinanti ma se vengono tolte dal loro contesto specifico e associate alle persone sbagliate costituiscono un terribile errore storico. Sono rimasto letteralmente senza parole quando ho saputo che in Germania molti studenti hanno definito Hitler un protettore dei diritti umani, come si può leggere in questo articolo! Internet sta diventando sempre di più il terreno del “qualunquismo”, dell’anarchia. Il falso sapere rischia di diventare sapere vero perché fuori da ogni controllo e a disposizione di menti ancora molto acerbe, menti che non sanno discernere il vero dal falso.

Riconosco il fascino delle citazioni, esse rendono il pensiero dell’autore ancora più universale. Ma non bisogna mai dimenticare di verificare l’origine dei vari aforismi che ci legano agli uomini del passato  e del presente. A proposito, concludo con una citazione recentemente “scoperta”: “Che cos’è la storia? Un’eco del passato nell’avvenire. Un riflesso dell’avvenire sul passato  (Victor Hugo, L’uomo che ride, Garzanti 2011, p. 505).

Il libro che il…

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“Il libro che il lettore ha sotto gli occhi in questo momento, è da cima a fondo, nel suo insieme e nei particolari, qualunque siano le intermittenze, le eccezioni o le manchevolezze, il cammino dal male al bene, dall’ingiusto al giusto, dal falso al vero, dalla notte al giorno, dall’appetito alla coscienza, dal putridume alla vita, dalla bestialità al dovere, dall’inferno al cielo, dal nulla a Dio. Punto di partenza: la materia, punto d’arrivo: l’anima. Al principio l’Idra, alla fine l’angelo”

Così, con straordinaria capacità evocativa e di sintesi, l’autore de “I Miserabili” descrive, verso la fine del romanzo, la storia da lui narrata, una storia che dovrebbero leggere tutti e che ha la forza di impremersi nella mente come se fosse una storia vera.

p. s….mi mancano poche pagine alla fine…siamo alle barricate del 1832 a Parigi!